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“Non ho la testa”: quando le convinzioni autolimitanti sabotano la performance sportiva

Non ho la testa”, “Ho un problema di testa”, “Non sono in grado di concentrarmi”, “Non ho fiducia in me”… queste ed altre sono le frasi che spesso sento dire agli atleti che entrano per la prima volta nel mio studio. Frasi che, trasformandole in un immagine, possiamo pensarle come toppe cucite, fin troppo bene, sui loro vestiti, tanto da sembrare destinate a rimanere li a vita…


La cosa curiosa è che quel “non ho la testa” è, il più delle volte, una critica esterna che hanno ricevuto più volte da qualcuno e che, ripetendola come un mantra, si è trasformata in una credenza interna, una sorta di biglietto da visita fasullo con cui l’atleta si presenta in gara e in altre circostanze della vita.

La cosa ancora più curiosa, forse un po’ spaventante, è che quella critica esterna spesso arriva dai loro allenatori, tecnici o famigliari…le loro figure ispiratrici, i loro punti di riferimento.


Che effetto hanno le convinzioni autolimitanti sulla prestazione?

Essere convinto di "non esserci con la testa” porterà in modo esclusivo a:

  • Selezionare tutte quelle esperienze e ricordi coerenti con quella idea confermandola ulteriormente;

  • Soffermarti, nei giorni prima della gara, su tutti i segnali che indicano che la “testa è da un’altra parta”;

  • Spaventarti all’idea di “una testa” che non segue le tue gambe iniziando la tua performance in modo incerto e poco fiducioso;

  • Portare la tua attenzione, a fine della gara, su tutti quegli aspetti che confermano la tua credenza.

Tutto ciò, con quale effetto? La credenza autolimitante ti porta a vedere solo gli aspetti che la confermano rendendola sempre più forte e totalizzante, più di quanto la realtà ti stia restituendo


Come identificare le convinzioni autolimitanti?

Premessa: è opportuno un lavoro specifico e continuativo sulle credenze autolimitanti e il semplice esercizio che ti propongo non può essere la soluzione. Ti invito comunque a fare questa attività, con lo scopo di valutare l’effetto della tua credenza.

Crea un quadrante fatto di quattro box:

  1. Nel primo scegli una credenza negativa riguardante te stesso (“es. non ho la testa in gara);

  2. nel secondo box indica quali emozioni e sensazioni ti crea questa idea quando devi affrontare la situazione (es. ansia, preoccupazione, timore);

  3. nel terzo scrivi come questi stati d’animo influenzeranno le tue azioni (es. partenza poco convinta, azione di corsa poco decisa);

  4. infine nel quarto box riporta quali risultati pensi di ottenere agendo in questo modo (es. scarsa prestazione).

Lo stesso esercizio fallo anche su una credenza positiva riguardante te e la prestazione, cosa osservi?


Come trasformare le convinzioni autolimitanti?

Occorre lavorare un po’ su di sé, ma ecco qualche domanda da cui puoi iniziare.

  • Quali credenze negative hai su di te?

  • In quali circostanze affiorano?

  • Quando si attiva questa credenza, che immagine di te hai? Come ti vedi?

  • Quali emozioni provi osservando questa immagine di te? Cosa pensi? Che sensazioni hai?

  • Quando è la prima volta che hai avvertito queste sensazioni?

  • Quando è la prima volta che hai iniziato a pensare questo di te?

  • Cosa ti piacerebbe pensare diversamente di te? Cosa vorresti credere di te?

  • Come staresti e come ti sentiresti a pensare questo?

  • C’è una situazione in cui ti sei sentito tale?

  • Quando e dove potresti iniziare a pensare questo di te?

Durante i prossimi giorni prova a ripeterti più volte questa credenza positiva di te e prova a notare che effetto fa e come ti senti.


Ricordati…

Non lasciare che le critiche che ti sono state rivolte diventino il tuo biglietto da visita o la tua etichetta con cui cammini nel mondo e ti presenti sulla linea di partenza.

Sta a te scegliere se credere o meno a quella vocina interna, che non appartiene a te, ma è di un altro interiorizzato.

Scegli su cosa focalizzarti: quello che ti dici e come parli a te stesso diventa la tua realtà.

Ciò che ti dici, influenza il tuo modo di sentire, parlare ed agire nel mondo.

Ricordarti, Hai la libertà di poter scegliere a cosa credere!




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